L'incontro tra il Ministro degli Esteri Ali Akbar Salehi e il Governo somalo (in realtà in controllo di una piccola regione attorno alla capitale Mogadiscio) é stato un grande successo, come riportato e documentato dall'Agenzia di stampa ufficiale della Repubblica islamica, l'IRNA; Abdiweli Mohamed Ali, il Premier locale, ha ringraziato l'Iran e i suoi rappresentanti per il ponte aereo attivato prontamente tra lo scalo di Payam, 40 chilometri a Ovest di Teheran, e la Somalia ferita dalla siccità e dalla carestia.
I cinque convogli di aiuto arrivati finora in Africa Orientale (con il sesto che sta viaggiando nei cieli proprio in questo momento) hanno portato finora 1200-1500 tonnellate di riso, cereali, latte in polvere e medicinali, ma un aiuto ancora più consistente sta venendo preparato, con una spedizione via mare che porterà ben 5000 tonnellate di rifornimenti con cui arginare le crisi più gravi, in attesa di mettere in piedi un piano d'aiuto più organico e di lungo periodo, che aiuti la Somalia non solo a uscire dall'emergenza, ma a ricostruire una stabilità che da troppo tempo manca nel paese.
Nella sua visita alla capitale Salehi ha visitato il campo di accoglienza costruito dalla Mezzaluna Rossa iraniana, dove centinaia di famiglie sfollate dalle zone più devastate dalla siccità hanno trovato rifugio, evitando così l'inferno dei campi profughi improvvisati, con le loro condizioni igieniche da incubo, fertile incubatore di epidemie. La Guida Suprema, Ayatollah Ali Khamenei ha rivolto il seguente messaggio a tutte le nazioni musulmane del mondo: "Il Corno d'Africa e la sfortunata nazione somala vivono una crisi dolorosa che mete a rischio la vita di milioni di persone, tra cui donne e bambini indifesi, é dovere di ogni musulmano e di ogni persona di sentimenti caritatevoli attivarsi per scongiurare questa crudele minaccia".
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