Un nuovo atto di attacco ingiustificato contro Gaza é risultato in una nuova vittima, Ismail al-Asmar, ultimo grano nel rosario di sofferenze inflitte alla popolazione civile dell'enclave assediata quando, nelle prime ore di mercoledì, apparecchi dell'aviazione israeliana hanno colpito una macchina nei pressi di Rafah; l'attacco, codardo come tutti quelli che lo hanno preceduto, é particolarmente odioso giacché, proprio ieri, sembrava che una sorta di "tregua ufficiosa" potesse prendere il sopravvento dopo le ultime aggressioni sioniste contro il ghetto a cielo aperto.
Raid e bombardamenti israeliani, scatenati con la "scusa" di una risposta all'azione della Resistenza di Giovedì scorso a Eilat (che nessun gruppo attivo nella Striscia ha rivendicato come propria), hanno causato una ventina di vittime e cinquanta feriti tra i Palestinesi; le risposte delle Brigate della Resistenza hanno raggiunto circa due dozzine di coloni armati.
Nel corso di una lunga riunione dell'Esecutivo di Estrema Destra del regime dell'Apartheid sembrava che, in conseguenza della vibrata reazione egiziana all'uccisione di guardie di confine, Netanyahu e sodali avessero intenzione di sospendere gli attacchi contro Gaza, ma il bombardamento di oggi serve da monito e da esempio su quanto inaffidabili siano i proponimenti dei sionisti, sempre pronti a lanciarsi contro vittime indifese come iene feroci.
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