mercoledì 24 agosto 2011

Erdogan pronto a passare alla "Fase 2" delle ritorsioni contro Israele: i rapporti Ankara-Tel Aviv sull'orlo del collasso!


Il Primo Ministro turco Recep Erdogan ha lasciato intendere che, vista la mancanza di progressi seguita all'approccio "morbido" per ottenere scuse ufficiali ed assunzione di responsabilità da parte dei governanti sionisti per l'aggressione in mare aperto alla nave di aiuti umanitari "Mavi Marmara", nel quale vennero massacrati a sangue freddo nove cittadini di Ankara, é sempre più probabile che l'Esecutivo monocolore del partito AK si veda costretto a passare alla "Fase 2" delle rappresaglie diplomatiche verso lo Stato ebraico, che potrebbe segnare un definitivo deterioramento dei rapporti con la Turchia.

Secondo le indiscrezioni, il Governo di Erdogan, rafforzato dall'indiscutibile trionfo elettorale riportato lo scorso giugno, sarebbe pronto ad attuare una serie di misure punitive che andrebbero dalla cancellazione di ogni progetto congiunto, all'interruzione del commercio bilaterale, alla formazione di un pannello internazionale di sostegno alle istanze di riconoscimento palestinese in sede ONU, fino alla cancellazione dell'ambasciata a Tel Aviv, che sarebbe sostituita da una rappresentanza minore, presidiata da un semplice segretario.

Man mano che procede la ventata di cambiamenti portati dalla "Primavera Araba" con le folle che in massa chiedono la chiusura delle sedi diplomatiche sioniste al Cairo e ad Amman e l'espulsione degli ambasciatori, quello che proprio non servirebbe al Regime dell'Apartheid é di deteriorare ulteriormente i rapporti con altri paesi mediorientali, ma, persistendo nella linea tracciata da Netanyahu e Lieberman, sembra proprio che questo sarà il fato dei rapporti Ankara-Tel Aviv.
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