giovedì 10 novembre 2011

Anche in Libano cominciano a cadere i droni...questa volta tocca a quelli "a sei punte"!


Sembra che, verificata la totale incapacità dell'UNIFIL, dell'ONU e della comunità internazionale di proteggere e difendere la sovranità del territorio e dei cieli libanesi dalle continue violazioni e penetrazioni da parte delle forze militari del regime sionista (sovranità e inviolabilità che, lo ricordiamo 'dovrebbero' essere garantite da quella cosa chiamata 'Risoluzione del Consiglio di Sicurezza numero 1701', uno dei tanti parti del documentificio del Palazzo di Vetro che a Tel Aviv considerano come altrettanti rotoli di carta igienica), tocchi di nuovo alle forze della Resistenza libanese capeggiate da Hezbollah prendere la faccenda in mano e insegnare coi fatti, non con le parole, ai generali a sei punte, che ogni violazione dei confini, con velivoli, droni o truppe, avverrà a rischio e pericolo di uomini e mezzi coinvolti.

Il libanese "Daily Star", quotidniano di lingua inglese edito a Beirut, avrebbe infatti rivelato che una unità del contingente francese dell'UNIFIL in Libano avrebbe osservato un drone senza pilota israeliano entrare nei cieli libanesi, lo avrebbe inquadrato sul radar per seguirne la rotta (in modo da compilare il solito dettagliato rapporto da trasmettere a New York in base al quale l'ONU avrebbe spedito la solita, inconsequenziale nota di biasimo a Israele), ma, con grande sorpresa degli osservatori radar, lo avrebbe quindi visto sparire immediatamente dagli schermi, in maniera tanto repentina da suggerire un abbattimento.
"Continuano le speculazioni sulla capacità di Hezbollah di abbattere i droni di Israele"
L'articolista del quotidiano indica nella incrementata perizia degli uomini di Nasrallah riguardo alle tecniche di interferenza, disturbo e guerra elettronica lo schianto del drone sionista, che, pare, sarebbe immediatamente stato isolato e recuperato dai miliziani sciiti, che ne avrebbero portato i resti al sicuro in attesa di studiarlo o di passarlo a tecnici iraniani del Corpo della Guardia Rivoluzionaria. Fin dal conflitto del 2006 (che si concluse col ritiro israeliano e il fallimento della sua campagna militare, sanciti proprio dalla risoluzione ONU 1701) il regime ebraico ha usato droni senza pilota contro il Libano; in missioni di intelligence e ricognizione ma anche come arma d'attacco: molti civili in fuga verso il nord vennero assassinati dai robot volanti di Tel Aviv e durante i bombardamenti su Qanaa almeno due ambulanze impegnate nel recupero di feriti dalle macerie degli edifici distrutti vennero bersagliate da velivoli israeliani senza pilota.
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