Degenera sempre di più la situazione al confine tra il Kenya e la Somalia dove la politica obamiana di interventismo in Africa sta ripetendo i disastrosi insuccessi collezionati nella zona dal suo predecessore Bush jr. questa volta trascinando nel pantano oltre i lacché kenioti (che si sono sobbarcati l'onere di intervenire militarmente 'con gli stivali a terra' per conto del mezzo keniota Presidente Usa) anche i francesi, cui evidentemente l'apparente "successo" dell'attacco alla Libia ha 'dato alla testa' come una mezza bottiglia di champagne bevuta a stomaco vuoto.
Nella sola giornata di ieri gli imperialisti occidentali e i loro servitori indigeni hanno collezionato non uno ma ben tre scacchi: ad 'aprire le danze' ci hanno pensato i robot-volanti del Pentagono di cui due sono andati a schiantarsi attorno a Dhoobley, 20 chilometri dal confine col Kenia, portando ormai il numero di UAV persi dagli Usa nella regione a circa una ventina. Poi, tra la città di Kismayo e il centro di Kuda é stato il turno di un elicottero dell'Aeronavale di Parigi a cadere a terra, esplodendo e uccidendo tutti e nove i suoi passeggeri; con ogni probabilità 'consiglieri' inviati in aiuto delle truppe keniote impegnate a invadere la Somalia.
E di aiuto e consiglio da parte dei loro burattinai e manovratori sembra proprio che i kenioti abbiano tanto bisogno visto che, sempre ieri, ben trenta loro soldati sono stati sterminati in una imboscata "da manuale" tesa loro dai guerriglieri musulmani Al-Shabab, la cui popolarità nel tormentato paese del Corno d'Africa é tornata alle stelle da quando la popolazione li ha visti tornare in azione contro un invasore straniero come già fecero, con grande successo, nel 2006-2009 contro gli Etiopi e dal 2007 in avanti contro gli Ugandesi e i Burundesi dell'AMISOM.
La politica africana di Obama, fatta di interventi disorganici e improvvisati, genera nuove tensioni, nuovi morti e tanta instabilità in una regione che é reduce da venti anni di anarchia totale e recentemente é stata colpita, in rapida successione, prima dalla più grave siccità degli ultimi 60 anni, quindi da piogge tanto torrenziali quanto devastanti.
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