martedì 8 novembre 2011

Il popolo del Barhein scende ancora in piazza con coraggio a manifestare contro il tiranno Al-Khalifa!


Città e villaggi circonvicini alla capitale dell'isola di Barhein, Manama, si sono mobilitati contemporaneamente nella giornata di ieri, all'incirca dopo le preghiere di mezzodì, trasformandosi in teatro di adunate e assemblee spontanee di protesta durante le quali gli abitanti hanno reiterato la loro ostilità contro il corrotto casato degli Al-Khalifa, imposti all'inizio del Ventesimo Secolo dal colonialismo britannico come regnanti (sunniti) di una popolazione a stragrande maggioranza sciita.

Non vi sono stati finora rapporti di scontri o vittime anche se le truppe saudite e degli Emirati arabi distaccate ormai da mesi nell'isola e le coorti di mercenari pachistani assoldati dai petrodollari della real casa nelle ultime settimane hanno infierito sanguinosamente contro ogni manifestazione di dissenso e protesta; sia che venisse dalla popolazione sciita che da quei sunniti che comunque desiderano un Governo più democratico, aperto e aderente agli interessi del popolo e del paese e non a quelli privati della corte e dei suoi manutengoli.

Almeno cinquanta persone sono state uccise, ma centinaia di attivisti, parlamentari, membri della società civile e persino medici e infermieri 'rei' di avere soccorso o aiutato manifestanti feriti sono stati arrestati e tenuti in 'incommunicado' e si teme che molti di questi siano stati letteralmente inghiottiti dalle segrete e dalle camere di tortura di Re Al-Khalifa, dove agiscono aguzzini addestrati dalla CIA e dal Mossad.

Migliaia di persone, inoltre, hanno perso il lavoro o sono state sottoposte ad altri abusi per il loro impegno politico a favore delle riforme e della fine del regime autocratico nella piccola, ma strategicamente rilevante "Isola delle Perle".
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