Anche la capitale francese, una delle centrali imperialiste da cui partono ordini e finanziamenti per i terroristi e i gangster che negli ultimi mesi hanno cercato di precipitare la Siria nel caos e nel sangue si é vista diventare teatro di una imponente manifestazione spontanea della comunità di emigrati siriani che, di fronte alle ambasciate saudita e qatariana (altri stati sponsor dei provocatori infiltrati) hanno sventolato con orgoglio le bandiere nazionali, hanno alzato ritratti del Presidente Assad e hanno scandito slogan di lealtà al proprio Paese e al suo Governo.
I dimostranti hanno dichiarato ai rappresentanti dei media che l'interferenza straniera in Siria, segnatamente americana, israeliana, francese e quella delle corrotte monarchie arabe del petrolio, non riuscirà ad avere la meglio sulla costanza e sulla dedizione del popolo, nonostante alcune frange estremistiche (come i wahabiti di Hama) abbiano cercato di saltare sul carro dei provocatori.
Recentemente una bozza di risoluzione ONU presentata dal Governo russo riconosce ufficialmente che dietro ai torbidi e agli incidenti che da marzo hanno colpito la Repubblica araba "si intravede la mano di una regia internazionale".
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