Un impiegato delle telecomunicazioni, che lavorava presso la compagnia libanese "Alfa Network" é stato dichiarato colpevole con sentenza definitiva delle accuse mossegli riguardo il passaggio di 'informazioni sensibili' a emissari del servizio di spionaggio sionista e, conseguentemente, condannato a una pena di sette anni di reclusione, senza possibilità di sgravi o sconti di pena per buona condotta.
L'uomo, di nome Charbel Azzi, era passato a lavorare per la Alfa dopo aver servito alcuni anni come impiegato del Ministero delle Telecomunicazioni a Beirut, posto che abbandonò nel 1994 all'epoca delle grandi privatizzazioni dei servizi, decise pochi anni dopo il termine della guerra civile libanese.
Secondo quanto argomentato e provato dall'accusa, Azzi avrebbe passato a Israele 'dettagliati fasciscoli informativi sulle strutture e sulle attività della ditta per cui lavorava, ma anche sulla rete di telecomunicazione nazionale libanese, cui avrebbe avuto accesso tramite i suoi contatti al Ministero'.
L'arresto e la condanna di Azzi sono soltanto uno dei molteplici episodi di debacle che i servizi di spionaggio sionisti e imperialisti hanno recentemente subito in Libano, dove la vigilanza e la cooperazione tra enti e agenzie statali e le forze della Resistenza hanno spazzato via più di una rete di informatori del Mossad e della CIA.
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