270 chilometri di strada, tanto separa la città di Taizz, epicentro di manifestazioni e scontri tra oppositori e sostenitori dell'autocrate Ali Abdallah Saleh, dalla capitale dell'ex Arabia Felix, Sanaa dalle cupole di alabastro; tanto si ripromettono di percorrere a piedi in sei giorni le dozzine di migliaia di giovani che ieri si sono messi in marcia per dare vita a uno dei più lunghi e ammirevoli cortei della Storia.
La marcia, che raccoglierà nuovi partecipanti lungo la strada, dovrebbe arrivare a 50,000 persone per quando toccherà la propria destinazione, tra domenica e lunedì, giusto in tempo per prendere parte a una manifestazione di massa per il rifiuto 'in toto' dell'accordo proposto dalle monarchie arabe del Golfo e sottoscritto da Saleh, secondo il quale l'ex dittatore, una volta lasciato il potere, sarà al riparo da qualunque richiesta di processo e indagine giudiziaria per gli atti commessi in tre decenni di regime.
Gli organizzatori sostengono che la marcia manderà un potente messaggio all'ONU e al suo Consiglio di Sicurezza, nonché alla Lega Araba, riguardo alla posizione e alle opinioni degli yemeniti su Saleh, il suo regime e gli 'accordi' di transizione mediati dall'Arabia Saudita e da altri suoi storici protettori e alleati.
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