lunedì 5 novembre 2012

Dopo la denuncia di Al-Manar il Marocco ritratta: "Niente contro gli sciiti, vogliamo bloccare 'l'espansione iraniana'!"

Dopo la denuncia della scorsa settimana, pubblicata originariamente dall'emittente libanese Al-Manar e subito ripresa dalla redazione di "Palaestina Felix", il marocchino "Hespress" ha immediatemente cambiato i suoi titoli facendo figurare, dove prima in evidenza stava il termine 'espansione sciita', la dicitura 'espansione iraniana'.

Nonostante questo aggiustamento semantico la sostanza dei fatti non cambia: il Marocco é pur sempre intento a rifornire veterani della polizia segreta e dell'esercito al tiranno sunnita Al-Khalifa per meglio metterlo in grado di perseguitare e reprimere gli attivisti per la Democrazia e le riforme, che, incidentalmente, come la maggior parte della popolazione dell'isola, sono sciiti.

Il movimento di protesta bahreini non ha mai fatto mistero di essere ispirato all'esempio iraniano, laddove in Iran furono necessari mesi e mesi di dimostrazioni pacifiche e un grande tributo di sangue per cacciare lo Shah Reza Palhevi anche nella piccola isola del Golfo Persico si spera che le centinaia di vittime, le migliaia di prigionieri politici e di "desaparecidos" servano, infine, a causare l'abdicazione di Re Al-Khalifa, erede di una dinastia messa sul trono dagli Inglesi per tutelare i loro interessi nel Golfo.

Tuttavia l'Iran non sta sostenendo in alcun modo la protesta in Bahrein, se non con la solidarietà politica e umana, al contrario delle corrotte monarchie sunnite che come abbiamo visto inviano truppe, ufficiali e persino mercenari arruolati tra i wahabiti pachistani per cercare di soffocare nel sangue il movimento popolare per la Democrazia.
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