giovedì 8 novembre 2012

Hezbollah replica alle speciose accuse dei lacché di Al-Khalifa: "Nessuna nostra presenza in Bahrein!"

Una delle rozze maniere con cui i servitori dell'imperialismo americano e del sionismo internazionale cercano di rinsaldare l'influenza dei loro padroni nel Medio Oriente scosso dai fremiti del Risveglio Musulmano e dell'Emancipazione degli Oppressi attraverso la Resistenza é quella di 'settarizzare' i conflitti in maniera da frammentare il fronte del riscatto e destabilizzare i paesi in via di liberazione.

Nel Bahrein del macellaio Al-Khalifa, i cui stessi figli 'rampolli reali' prendono parte alle enormità inflitte ai militanti per la riforma e la Democrazia, questa tattica si esplica con l'accusa agli sciiti (maggioranza del paese) di agire per conto dell'Iran e la pretesa che il Movimento Hezbollah abbia organizzato esplosioni e attentati nel paese, in realtà opera degli stessi servizi segreti reali.

Ancora una volta, circa un anno dopo le prime accuse in merito, l'ufficio comunicazione di Hezbollah ha rilasciato una dichiarazione ufficiale per smentire ogni collegamento con gli eventi Bahreini, in cui pure si saluta il riscatto e la determinazione a raggiungere la Libertà e la Democrazia da parte di un popolo fin troppo martirizzato dai plutocrati petroliferi sunniti, leccapiedi di Washington e Tel Aviv.
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