All’attenzione dell’Ing. Aldo Sutter
Amministratore Delegato
Sutter Industries S.p.A.
Oggetto: Lettera aperta sulla promozione di Sodastream
Gentile Ing. Sutter,
abbiamo recentemente appreso che la Sutter Industries S.p.A. ha
avviato il concorso “VINCI SODASTREAM CON I PRODOTTI EMULSIO” che
prevede per premi dei prodotti della Sodastream, la società israeliana
che produce macchine per l’acqua gasata dal rubinetto.
Quale Stop Sodastream Italia, che partecipa alla campagna internazionale contro Sodastream,
ci sentiamo in dovere di informarvi che abbinare i vostri prodotti, che
reputate “rispettosi dell’ambiente e della persona”, alla Sodastream
non può che danneggiare la vostra immagine e minare il vostro impegno per l’ambiente. Mentre Sodastream si autopromuove come un’azienda ambientalista e socialmente responsabile, in realtà è una società che opera in palese violazione dei diritti umani e del diritto internazionale.
Il principale sito produttivo della Sodastream si trova a Ma’ale Adumim, una tra le più grandi colonie israeliane costruite illegalmente nei Territori palestinesi occupati.
In questo contesto, SodaStream beneficia di terra e risorse idriche
confiscate ai proprietari palestinesi, di forza lavoro palestinese
sfruttata, di sgravi fiscali e di norme sul lavoro e sulla protezione
dell’ambiente che non vengono applicate.[1]
Inoltre, Sodastream, attraverso le imposte comunali, sostiene le
finanze della colonia di Ma’ale Adumim, che è anche responsabile della
“gestione” dell’infame discarica di Abu Dis, anch’essa
costruita illegalmente sui terreni confiscati ai palestinesi, dove ogni
giorno vengono scaricate più di 1.100 tonnellate di rifiuti provenienti
da Gerusalemme e da altri insediamenti israeliani in territorio
occupato.[2] Il Ministero dell'Ambiente israeliano ha dichiarato che Abu
Dis "è la discarica più inquinante del paese".[3] Un gruppo di ricerca universitario palestinese ha documentato la contaminazione del suolo e dell’acqua, nonché la presenza di gas tossici nell'aria, e ritiene che la discarica ne sia responsabile.[4]
A seguito di una visita nei Territori palestinesi occupati, la presidente di Amici della Terra Internazionale Jagoda Munic ha condannato quello che ha definito le "forme meno visibili di occupazione", e cioè le discariche
di rifiuti tossici, l'espropriazione e la deviazione di fonti di acqua
dolce e lo sviluppo di industrie inquinanti vicine alle città
palestinesi, definendo le politiche governative israeliane "davvero scioccanti”. Ha aggiunto che "la Palestina è un esempio del legame tra l’ingiustizia ambientale e quella sociale e politica”.[5]
Proprio a causa del sostegno attivo della Sodastream all'occupazione
militare israeliana, ad aprile di quest’anno, alla vigilia della
Giornata della Terra, l’Earth Day Network, che lavora con più di 22.000 soci in 192 paesi, ha posto fine ad una partnership con la ditta israeliana.[6]
In Italia, sia Legambiente che il WWF,
che sono state coinvolte in iniziative di promozione della Sodastream,
una volta venuti a conoscenza della complicità dell’azienda riguardo
alle violazioni dei diritti umani, hanno interrotto i rapporti con l’azienda, così come anche il Comune di Trieste.[7]
Prestare attenzione all’ambiente è estremamente importante. Però, nel
promuovere i prodotti Sodastream, la Sutter partecipa ad un’operazione
di greenwashing di una società che viola i diritti umani e contribuisce al mantenimento e al consolidamento di un sistema di ingiustizia ambientale e sociale.
Vi invitiamo quindi ad interrompere ogni collaborazione con la SodaStream, cominciando dalla sostituzione dei premi per il concorso in atto, anche per tutelare i diritti dei partecipanti che diventerebbero inconsapevolmente complici delle violazioni della Sodastream.
Fiduciosi che vogliate accogliere la nostra richiesta, porgiamo cordiali saluti.
Stop Sodastream Italia
stopsodastream@gmail.com
bdsitalia.org/stop-sodastream
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