Sono ormai in dirittura d'arrivo le procedure di computo delle preferenze elettorali espresse dal popolo irakeno nella chiamata alle urne dello scorso 30 aprile; a quanto comunicato dalla commissione elettorale del Ministero dell'Interno i risultati definitivi dovrebbero venire pubblicati entro la prossima settimana.
Le elezioni politiche del 2014 sono state un grande 'test' per la stabilità del paese, che si é recato ai seggi in maniera compatta e ordinata nonostante tutti i tentativi di sabotaggio tramite attentati e fatti di sangue da parte delle cellule terroriste mercenarie finanziate dagli emirati sunniti che avrebbero voluto spaccare la Mesopotamia lungo linee etniche e confessionali.
Ma la reazione del Governo é stata decisa e, con un oculato gioco d'anticipo, ha saputo prendere "in contropiede" gli sceicchi wahabiti del terrore colpendoli nei propri covi e nei propri rifugi, garantendosi il sostegno e la cooperazione proprio dei clan e delle tribù sunnite dell'Anbar.
Secondo indiscrezioni la coalizione del Premier in carica sarebbe in testa nelle preferenze scrutinate: un risultato cui, paradossalmente, sembra aver contribuito proprio la campagna terrorista che ha convinto anche molti sunniti a votare per la stabilità e la sicurezza evitando "salti nel buio".
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