lunedì 25 ottobre 2010

Human Rights Watch e Sir Jeremy Greenstock denunciano le torture dei lacché di Israele

Trovare le differenze fra Abbas e Netanyahu: un gioco enigmistico sempre più difficile col passare del tempo!
Nel loro ruolo di "kapò" della Cisgiordania, proditoriamente sottratta al controllo del governo eletto dal popolo palestinese con le libere elezioni del 2006, i sodali di Mahmud Abbas si sono mostrati fin troppo zelanti e ansiosi di mettere in pratica gli insegnamenti dei loro istigatori sionisti, sì da sgravarli del compito di opprimere e tormentare direttamente gli abitanti della "West Bank"; infatti, a quanto risulta dalle denunce rimbalzate ultimamente sui mass-media internazionali, ci pensano già gli sgherri di Fatah a incarcerare e torturare i Palestinesi "colpevoli" di voler resistere all'occupazione e alle angherie israeliane.

L'associazione Human Rights Watch ha recentemente messo all'erta la comunità internazionale riguardo le torture subite negli ultimi mesi da due detenuti del carcere di Gerico, chiedendo nel contempo che i responsabili delle stesse vengano processati.

Gli arresti e le torture si inquadrano nel tentativo dei seguaci di Abbas, usurpatori dell'autorità del legittimo governo espresso da Hamas, di sradicare la base del consenso che il movimento ancora gode in Cisgiordania, che era stato alla base della sonora sconfitta elettorale patita da Fatah quattro anni orsono.

Di identico tenore le parole riportate dall'ex-diplomatico britannico Sir Jeremy Greenstock, già ambasciatore di Sua Maestà all'ONU e in Irak, che, parlando al microfono della BBC ha espresso tutta la preoccupazione per la situazione umanitaria dei detenuti in mano a Fatah, su cui la sua ONG "Forward Thinking" sta compilando un corposo dossier di "doléances"

Nessun commento:

Posta un commento