domenica 6 febbraio 2011

Sono trenta i Palestinesi prigionieri all'Aeroporto del Cairo, ormai chiuso e deserto


E' salito a una trentina il numero dei cittadini di Gaza che, bloccati dalle autorità egiziane in un Aeroporto internazionale del Cairo divenuto spettralmente deserto e silenzioso, non possono allontanarsi dalla capitale egiziana scossa dalle immense manifestazioni popolari degli ultimi giorni.

Le trenta persone, costrette nella stessa stanzetta di cui abbiamo pubblicato la foto già nell'articolo precedente (quando era occupata da poco più di una dozzina di individui), affrontano tutte le sofferenze e i disagi che i nostri lettori potranno benissimo immaginare; nel loro numero, inoltre, sono compresi malati con patologie croniche (alcuni di loro erano al Cairo per sottoporsi a interventi o a terapie), donne, bambini e anziani.

Il portavoce ufficiale del gruppo, Omar Siyam, é riuscito a conferire con un inviato del PIC-Palestine Information Center, dichiarando: "L'impiegato della delegazione dell'Anp al Cairo, dopo averci offeso e insolentito, ha dichiarato che il rappresentante locale di Fatah, Barakat al-Farrah (nella foto, il primo a destra), può solo farci avere cibo, bevande e coperte, e nulla di più, ma noi vogliamo tornare a casa e pensiamo che sia suo preciso dovere mobilitarsi e spendersi a questo fine".

Oltre all'ipotizzata soluzione di affittare un'aeromobile per raggiungere Gaza, le autorità egiziane hanno suggerito che Farrah potrebbe scortare i Palestinesi attraverso il Sinai con un convoglio motorizzato.

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