In un esercizio di generosità che sembra tratto da un "racconto morale" i Palestinesi di Gaza stanno provvedendo in questi giorni a rifocillare i soldati egiziani che sono stati schierati a guardia del varco di confine di Rafah, per controllare che rimanga chiuso (e quindi che lo strangolamento economico di Gaza, voluto da Israele, possa continuare).
Infatti, come certi soldati giapponesi della Seconda Guerra Mondiale i militari egiziani sono stati portati sul luogo e quindi praticamente abbandonati a sé stessi; e, visto lo stato di incertezza che accompagna il procedere della rivolta anti-Mubarak, i loro comandanti, la cosa potrebbe forse essere comprensibile.
Villaggio beduino nel Sinai; gli scontri fra beduini e personale di sicurezza egiziano sono quasi all'ordine del giorno. |
Confine Gaza-Egitto, le tende in primo piano nascondono i punti d'accesso dei tunnel di contrabbando. |
Del resto, come medita un anziano palestinese interrogato sulla questione, i soldati posti a guardia di Rafah non hanno deciso loro di cooperare con Israele, lasciare che facciano la fame sarebbe contrario ai principi di misericordia del Corano.
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