I gendarmi di Fatah cercano di arrestare un vecchio che ha avuto i figli uccisi o imprigionati

Il Comitato delle famiglie dei detenuti politici nelle carceri di Fatah ha denunciato che, nonostante tutti i discorsi di 'riconciliazione' e 'reapproachment' della fazione di Mahmud Abbas nei confronti di Hamas la campagna di persecuzione nei confronti dei seguaci del Movimento musulmano di Resistenza in Cisgiordani sia ancora in pieno svolgimento e, nel perseguirla, i suoi istigatori non si facciano scrupolo di angariare e tormentare persone che sono state già gravemente colpite nei loro affetti più cari.

Nella giornata di ieri, ad esempio, sgherri delle cosiddette "forze di sicurezza" di Fatah hanno cercato di rapire il padre di Mamoun al-Natsheh all'uscita della Moschea di Al-Ansar, dove, come di consueto, si era recato in preghiera. Il Comitato delle Famiglie dei Detenuti ha descritto il tentativo, fallito grazie al pronto e determinato intervento della folla, come "Una dolorosa vergogna".

Mamoun al-Natsheh, rispettato membro del braccio militare di Hamas (le Brigate Ezzedine al-Qassam) é stato assassinato, appena venticinquenne, lo scorso ottobre insieme a Nashat al-Karmi.

Ma perché i gendarmi di Fatah, fedeli servitori di Israele, volevano rapire il vecchio signor Natsheh? Di quali 'crimini' sarebbe accusato? Ovviamente, nessuno, se non quello di lamentarsi troppo di frequente della sorte di Mutasim, il suo altro figlio, che da oltre sei mesi langue nella prigione di Gerico.

Questo, oggigiorno, é sufficiente per attirarsi addosso una squadra di rapitori delle milizie di Fatah e venire trasportati in qualche sala di tortura delle "forze di sicurezza".

Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.