Il Sindacato del personale della United Nations Relief and Works Agency (UNRWA) di Gaza ha dichiarato una serie di scioperi di cui il primo si é già tenuto, per protestare contro il minacciato licenziamento di alcuni insegnanti dalle strutture che, con finanziamenti ONU, danno un'istruzione ai ragazzi e ai bambini dei campi profughi della Striscia.
Durante una conferenza stampa collegata il dirigente sindacale Suhail al-Hindi ha espresso viva disapprovazione e condanna per i prospettati licenziamenti, che, stante le drammatiche condizioni occupazionali a Gaza (a causa dell'assedio israeliano) rischiano di condannare all'indigenza le famiglie degli insegnanti in questione. Al-Hindi ha collegato la misura alla reiterata opposizione degli insegnanti a inserire l'Olocausto nel curriculum di studi storici e sociali.
"I licenziamenti sono una manovra intimidatoria, si vogliono colpire alcuni insegnanti perché gli altri, intimiditi, rompano il fronte e si sottomettano all'imposizione". Il Sindacato reitera l'opposizione a qualunque insegnamento teso a presentare gli invasori e occupanti sionisti come 'vittime' e a sminuire, di concerto, le sofferenze e le ingiustizie patite dal popolo palestinese.
E' necessario, invece, approfondire e articolare meglio lo studio della storia palestinese dal 1948 fino al presente, in modo che i bambini e i ragazzi dei campi profughi abbiano un'idea migliore e più chiara anche delle ragioni storiche e sociali della loro storia personale, una storia che, anche oggi, é direttamente collegata con avvenimenti storici come la Dichiarazione di Lord Balfour, l'insurrezione contro l'Impero Ottomano, la Grande Rivolta, la pubblicazione del Libro Bianco e via via fino al "pogrom" militare sionista di due anni fa.
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