giovedì 14 aprile 2011

Vittorio Arrigoni rapito a Gaza, guarda caso, da nemici da Hamas, Israele e lo Shin Bet sono coinvolti?



Vittorio Arrigoni, l'attivista pacifista italiano che da oltre tre anni testimoniava quotidianamente le pene e le sofferenze della popolazione palestinese rinchiusa da Israele nell'enorme "ghetto" della Striscia di Gaza é stato rapito a Gaza.

Si troverebbe in mano a 'estremisti salafiti' che, in cambio del suo rilascio, vorrebbero che il Governo palestinese di Hamas liberasse alcuni loro esponenti incarcerati. Hamas, come suolsi dire, si trova tra l'incudine e il martello: lungi dall'essere militanti della Resistenza palestinese i rapitori di Arrigoni si collocano nella categoria dei 'terroristi per davvero', coloro che sull'esempio di Bin Laden sono dediti alla violenza e alla strage fini a sé stesse, senza alcun ulteriore programma politico o velleità di riscatto.

Si parla di gente non dissimile dall'organizzazione "Fatah al-Islam" che in Libano venne smantellata con una sanguinosa operazione che ebbe il pieno appoggio e sostegno di Hezbollah e delle fazioni della Resistenza come il PFLP e PFLP-GC. Spessissimo questi gruppuscoli sono manipolati dalle intelligence occidentali proprio perché, nel loro nichilismo, sono molto facili a venire 'instradati' verso falle lasciate apposta negli apparati di sicurezza per attacchi 'di comodo' o che 'sotto falsa bandiera' vengono poi attribuiti ad altri gruppi e organizzazioni che si vogliono screditare.

Fedeli alla raccomandazione andreottiana sul pensare male ci viene naturale chiederci se dietro al rapimento di Arrigoni non ci sia la 'longa manus' di Israele e dei suoi servizi, evidentemente irritati per le precise, pognanti e commoventi testimonianze che Vittorio quasi quotidianamente diffondeva in Italia e in Europa attraverso i canali dell'informazione indipendente. Chiudiamo queste righe con un video del miglior Vittorio, che speriamo di rivedere, leggere e ascoltare al più presto possibile come quando le ha mirabilmente "cantate" all'ipocrita e untuoso Roberto Saviano, ausiliario dell'Hasbara e lodatore di criminali di guerra.



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