martedì 30 agosto 2011

Oggi termina il mese sacro del Ramadan; Gaza spera in un giorno di festa senza aggressioni e attacchi sionisti


Oggi in tutto il mondo musulmano si celebra la festività dell' Eid ul-Fitr, che decreta il termine del mese sacro del Ramadan, dedicato al digiuno, alla penitenza e alla solidarietà con i meno fortunati. Anche in Palestina, come in tutti i paesi della regione, la fine del Ramadan é una delle festività principali dell'anno, che si prolunga solitamente per uno o due giorni dopo la data effettiva ed é molto attesa soprattutto dai bambini.

Per i piccoli musulmani l'Eid ul-Fitr é molto simile alle feste occidentali in cui si ricevono regali (giocattoli, vestiti nuovi) e si consumano specialità tipiche, in modo particolare dolci; le famiglie si riuniscono per pranzi e cene comuni e i bambini e i ragazzi hanno molte occasioni di congregarsi, giocare e passare tempo insieme.
Piccoli pazienti di un reparto di oncologia giocano con familiari ed educatori in occasione dell'Eid ul-Fitr. A Gaza leucemie e tumori infantili sono diffusissimi a causa dell'uso indiscriminato di munizioni all'Uranio e al Fosforo da parte di Israele.
Naturalmente tutti questi aspetti sono messi in forse, se non direttamente in pericolo, in una zona come la Striscia di Gaza, che ormai da anni vive sottoposta all'arbitrio e alla minaccia militare sionista, che più volte l'anno si scatena in vere e proprie orge di aggressione come quelle consumatesi ad aprile e pochi giorni fa, o addirittura come durante il "Pogrom" di dicembre 2008 e gennaio 2009, le cui devastazioni non sono ancora state completamente riparate.
Il Governo di Hamas guidato da Ismail Haniyeh non ha lesinato sforzi per cercare di far passare un sereno Eid ul-Fitr alla popolazione della Striscia.
L'illegale assedio economico ha ridotto in indigenza molte famiglie, che non potranno fare regali ai loro piccoli come negli anni scorsi; anche per questo le autorità di Hamas hanno sostenuto la creazione di mercati di beneficienza come quello creato dall'associazione "Al Anwar" nel Nord della Striscia. Ulteriori iniziative sono state attivate per le famiglie particolarmente in difficoltà, come ad esempio quelle dei prigionieri politici o quelle colpite dagli effetti dei bombardamenti israeliani.
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