venerdì 2 settembre 2011

Il Comitato britannico contro la tortura stigmatizza le vendite inglesi di armi al tiranno del Bahrein!



Sull'ipocrisia delle corrotte potenze occidentali, prontissime a travalicare i termini di una Risoluzione ONU che imponeva una zona di non volo sulla Libia, trasformandola in una vera e propria licenza di bombardare e uccidere, ma non a condannare le monarchie petrolifere saudita e del Bahrein quando menano stragi contro cittadini disarmati che chiedono democrazia, siamo già edotti a sufficienza e anche su queste pagine abbiamo spesso dato spazio a denunce e notizie che "chissà come" non trovano modo di comparire sulle pagine delle gazzetterie allineate e coperte con gli interessi imperialistici.

Particolarmente specie, per non dire direttamente schifo, fa però la conferma che, a parte la mancanza di denunce per non dire di interventi a favore dei cittadini del Bahrein perseguitati dal loro sovrano il Governo di Sua Maestà britannica é colpevole di molto peggio, avendo continuato a vendere munizioni e armi leggere al Governo di Manama per tutti gli ultimi mesi, quando le notizie della sanguinosa repressione, spesso accompagnate da foto scioccanti come quella riportata qui sopra, avevano ormai ampia diffusione e circolazione.

Commentando la notizia il Segretario del Comitato britannico contro la Tortura in Bahrein Rodney Shakespeare, parlando ai microfoni dell'emittente iraniana PRESSTV ha dichiarato: "La vendita di armi personali e di squadra, con relative munizioni al Governo del Bahrein é una lampante prova delle disgustose e ipocrite menzogne riguardo all'impegno 'umanitario' del Governo inglese"; Shakespeare ha ricordato come, in risposta a un'interrogazione della sua ONG riguardo la repressione in atto da mesi nell'isola del Golfo Persico il Foreign Office avesse preteso di "essere al lavoro dietro le quinte" per far desistere Re Al-Khalifa dalle sue draconiane rappresaglie.

Intanto, i registratori di cassa del Cancellierato dell'Exchequer, probabilmente, tintinnavano per gli utili delle vendite di 'small arms' allo stesso sanguinario sovrano, misti agli spari dei suoi giannizzeri sauditi e pachistani e ai rantoli di agonia delle sue vittime.
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