Poche ore fa abbiamo pubblicato il nostro articolo sulla lieta giornata odierna dell'Eid ul-Fitr, la festività musulmana che segna la fine del Ramadan, e come essa coinvolga particolarmente bambini e ragazzi, che ricevono regali, giocano e stanno insieme in questa occasione che ha un po' della Pasqua e un po' del Carnevale. Haitam Marouf, quattordicenne abitante di Gaza non solo non ha avuto occasione di ricevere alcun regalo o di incontrare amici e parenti coetanei per stare con loro, ma non avrà mai più modo di farlo, essendo morto nella notte tra ieri e oggi a causa delle gravissime ferite riportate in uno dei bestiali bombardamenti sionisti della scorsa settimana.
Haitam, che abitava con la famiglia nel quartiere di Beit Lahiya, rimase ferito nei bombardamenti del 19 agosto; undici giorni di agonia in uno degli ospedali di Gaza portati sull'orlo del disastro umanitario dal mostruoso e ingiustificabile strangolamento economico mantenuto da Israele contro il ghetto palestinese assediato sono serviti solamente a farlo 'sopravvivere' attaccato a macchine e respiratori fino alla fine del mese di Ramadan.
Haitam si aggiunge alle quasi trenta vittime fatte dagli attacchi aerei israeliani; attacchi che hanno seguito l'operazione di Resistenza di Eilat, dove un commando di combattenti ha ingaggiato forze militari sioniste dell'Occupazione. Nonostante sia certo che il gruppo combattente sia entrato in Israele dall'Egitto il Governo sionista ha subito accusato i Palestinesi di Gaza, nel tentativo, con questa ingiustificata presa di posizione di riuscire a eliminare il Primo Ministro Ismail Haniyeh (messo invece in salvo da una tempestiva 'soffiata' dei servizi di informazione egiziani).
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