giovedì 27 settembre 2012

Comandante terrorista in Siria dichiara di abbandonare la lotta; l'Esercito di Assad riconquista Al-arqoub!

Un comandante dei mercenari wahabiti attivi in Siria e recipienti il sostegno e i finanziamenti di Arabia Saudita, Turchia e Quatar ha dichiarato la propria intenzione di "interrompere la lotta armata e cessare di combattere le forze governative". La notizia, trasmessa dal canale iraniano in lingua inglese PressTV che la ha ripresa da fonti locali dimostra lo sfaldamento in atto tra le varie 'anime' della guerriglia qaedista, uno scollamento che segue la riuscita delle operazioni militari dell'Esercito regolare, il progressivo disamoramento di Riyadh e Doha per una 'causa' che ha drenato centinaia di milioni di dollari dai forzieri degli emiri (capienti ma non infiniti) senza alcun apprezzabile progresso sul terreno e il netto 'sganciamento' di Ankara che ha recentemente 'messo alla porta' il comando terrorista obbligandolo a ricollocarsi oltre il confine siriano. 

Il 'capitano' Khaled Abdel Rahman al-Zamel ha rivelato, in un comunicato emesso nella giornata di ieri, la propria intenzione di deporre le armi e smettere la lotta contro il Governo centrale; intanto arriva la conferma che nei dintorni di Aleppo anche il distretto di Al-Arqoub é stato completamente bonificato dalla presenza terrorista in seguito alle segnalazioni della popolazione civile che hanno indicato agli uomini dell'Armata siriana depositi di materiali ed armi e concentrazioni di combattenti mercenari ed estremisti sunniti. La cooperazione degli abitanti del luogo é stata fondamentale per conseguire rapidamente e con poche perdite le grandi vittorie di queste settimane all'interno e nei dintorni della principale metropoli siriana.

Nel corso della giornata di ieri si sono avuti attacchi esplosivi nella capitale siriana; piccole, vigliacche operazioni condotte da pochi uomini votati alla morte che sono costate la vita a quattro militari dell'Esercito e a un redattore di PressTV; il giudizio degli analisti in merito agli attentati é stato unanime: "Atti disperati commessi nel tentativo di mostrare che la guerriglia terrorista non sia 'completamente' morta".
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