Il Segretario Generale del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina, Ahmed Sadaat, attualmente detenuto in una galera sionista dopo il tradimento di Fatah che ha permesso agli aguzzini sionazisti di prenderlo in consegna per poterlo umiliare e torturare ha denunciato come il regime razzista di Tel Aviv si rifiuti con pretesti ridicoli e capziosi di tenere fede agli accordi stipulati con i leader della protesta di massa dei prigionieri politici palestinesi che in primavera si autoinflissero un digiuno a oltranza di massa arrivando letteralmente sulla soglia della morte.
Intervistato nella galera di 'Hadarim' da un team di avvocati della "Società Palestinese per i Prigionieri Politici", Sadaat ha ripetuto loro che i secondini sionisti impediscono ai prigionieri già trattenuti in isolamento solitario di incontrare altri detenuti, come invece sarebbero tenuti a poter fare in base agli accordi che hanno portato al termine dello sciopero della fame.
Sempre il primo a preoccuparsi degli altri Sadaat ha indicato nelle persone dei detenuti Awad Saidi e Dirar Abu Sisi i casi più eclatanti di questa discriminazione. Inoltre ha denunciato come al prigioniero politico Hassan Safadi sia stata rinnovata la 'detenzione amministrativa' nonostante la promessa sionista di lasciare decadere tutte le misure di quel tipo una volta scaduti i termini vigenti al momento dell'accordo coi prigionieri.
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