Antoine Lahad, già ufficiale dell'Armee Libanaise smise l'uniforme del Paese dei Cedri per indossare quella del boia sionista dell'SLA, collaborando con l'invasione del 1982 e la successiva occupazione del Sud del Paese: perseguitando, torturando, assassinando il suo stesso popolo in cambio degli sporchi shekel che gli venivano passati dal sinedrio di Tel Aviv, vero e proprio Giuda traditore.
Nella foto qui sopra lo vediamo sorridente insieme al macellaio Yithzak Shamir, che gli passava gli ordini e i finanziamenti a fine anni '80. Quando la vittoriosa Resistenza di Hezbollah cacciò a calci i suoi padroni sionisti al di là del confine egli, anziché rimanere al suo posto e assumersi le responsabilità dei propri atti preferì scappare a Tel Aviv, dove, sfruttando la sua esperienza di cameriere e servitore, aprì un ristorante.
Adesso una corte militare libanese lo ha finalmente, 14 anni dopo la sua fuga, condannato a morte per Alto Tradimento, Intelligenza e Collaborazione col Nemico e Complicità in sequestro, violenze e omicidio. Insieme a lui anche un altro comandante dell'SLA, George Tashegian, é stato condannato alla pena capitale.
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