Il semplice computo numerico degli uomini abili che queste realtà possono mobilitare, se adeguatamente sostenuti dall'Esercito di Damasco, tratteggia un quadro molto fosco per i lacché curdi di Washington e Parigi, specialmente tenendo conto che i miliziani tribali conoscono benissimo i luoghi in cui dovrebbero operare e che i Curdi sono visti in maniera ostile dalla popolazione civile (etnicamente araba ed assira) delle aree in questione.
Già più volte vi sono state manifestazioni a Raqqa e ad Hasakah contro la presenza dell'SDF curda e dei suoi burattinai stranieri e persino attacchi armati contro le basi e le strutture di queste forze.
Ecco cosa significa Resistenza, non quel pastrocchio itagliano!!!
RispondiEliminaDa vedere: AMN news del 19-05-2018, tradotto "BAGNO TURCO-BAKED RIBELLI BOTTINO FERROVIE NEL NORD DELLA SIRIA", ovvero una ferrovia, che attraversa la regione di Afrin e corre tra Qatamah e Midan Akbes. Vi sono anche delle foto. I compratori, unici possono essere solo turki.
RispondiEliminaN.B. Le foto diffuse online mostrano i camion carichi, questo denota una distruzione sistematica del nord siriano, iniziato con lo smantellamento delle fabbriche ad Aleppo. Anche gli amerikani, con la distruzione totale dei ponti sull'Eufrate e la probabile distruzione dei pozzi petroliferi a est del fiume, stanno facendo lo stesso. Si noti che lo smantellamento delle fabbriche di Aleppo, con la ricostruzione in corso, è un danno gravissimo. Russi e Iraniani, dovranno fare sforzi inumani per aiutare la Siria nella sua ricostruzione, mentre anche la Cina, darà il suo aiuto, a caro prezzo (gli affari sono affari per i cinesi). E' una mia posizione, forse cinica, ma penso che i cinesi (che ora non sono presenti), nella ricostruzione, cercheranno di fare la parte dei leoni, dopo che altri hanno combattuto in maniera molto dura per liberate la Siria. Per ultimo, noto con piacere (art. su Deir Hafer del 04-06-2018), che la presenza curda e straniera viene vista sempre peggio.
Marcus Claudius Marcellus