lunedì 6 dicembre 2010

Ad aprile salperà la nuova flotta di solidarietà con Gaza!!


La campagna internazionale di solidarietà verso il popolo di Palestina é pronta ad affrontare una nuova difficile sfida contro i tentativi del fascismo sionista di isolare, angariare, perseguitare, affamare e violentare la Striscia di Gaza, "colpevole" di stringersi attorno al legittimo Governo palestinese, espresso dal Movimento musulmano di Resistenza Hamas, vincitore incontestato delle elezioni democratiche del 2006.

E' stato stabilito per l'aprile venturo il lancio del nuovo convoglio navale di aiuti umanitari per Gaza, erede morale e spirituale della Freedom Flotilla, che a maggio 2010 é incorsa nelle manovre piratesche di Israele, culminate con l'abbordaggio della motonave Mavi Marmara e il massacro a sangue freddo di oltre dieci attivisti umanitari, freddati dai commandos di Tsahal con colpi alla schiena e alla nuca mentre si trovavano sdraiati a faccia in giù sulla tolda del battello.

Miriam Zakut, direttore generale della "Società per il Pensiero e la Cultura" e membro dell'organismo di coordinamento dell'iniziativa ha annunciato, durante un tour di incontri e conferenze in Francia, che la nuova flottiglia sarà composta da 34 natanti, ben di più della prima "Flotilla" che al momento dell'arrembaggio israeliano allineava solo tre vascelli cargo e tre navi passeggeri (altre due navi erano state fermate o rallentate da guasti meccanici).

La Zakut, durante la sua trasferta francese, ha recato con sé un repertorio visuale e filmico per poter meglio trasmettere ai partecipanti dei vari seminari tutta la drammaticità delle condizioni di vita a Gaza, dove lo spietato assedio sionista costringe l'80 per cento della popolazione a rivolgersi al mercato nero o agli aiuti internazionali per soddisfare le più basilari necessità di sopravvivenza. Durante tutta la sua permanenza in Europa la rappresentante del movimento internazionale per la Solidarietà con Gaza assediata ha avuto il piacere di notare il notevole trasporto con cui i cittadini europei aderiscono alla campagna di boicottaggio e disinvestimento degli interessi economici dello Stato ebraico.

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