domenica 5 dicembre 2010

Boicotta, disinvesti, sanziona! Due brutti colpi per Israele in arrivo dall'Irlanda!!


E' rassicurante, per non dire consolante, vedere che, persino in questo ventunesimo secolo che doveva consumarsi all'insegna delle "magnifiche e progressive sorti" del liberal-capitalismo trionfante, con il profitto e "lo sviluppo" elevati al rango di incriticabili 'vacche sacre', unici criteri per definire e valutare l'umano agire, ci siano degli ostinati, degli incorreggibili, dei 'pertinaci' che ancora ritengano i cari, desueti e obsoleti "Valori Umani", quelli fatti di memoria, consapevolezza e solidarietà come una Categoria superiore, a cui, in caso di palese contrasto, profitto, sviluppo e altri fattori economici devono togliersi tanto di cappello e andare dietro alla lavagna.

Questi individui hanno molti volti e molti nomi ma certamente, un posto dove potrete incontrarne più che altrove è la Repubblica d'Irlanda. Sono infatti recenti le notizie secondo cui due importanti realtà del mondo lavorativo della cara, vecchia Erin hanno deciso, con molto coraggio, in questi tempi di chiari di luna finanziari e monetari, di aderire completamente al movimento BDS che preme per il totale boicottaggio delle merci israeliane, per il disinvestimento da qualunque impresa o progetto che possa avvantaggiare la politica segregatoria e colonizzatrice dello Stato sionista e, in futuro, per la ratifica di vere e proprie sanzioni internazionali contro il regime dell'Apartheid made in Tel Aviv.

A prendere la coraggiosa decisione sono state il TEEU, il sindacato dei lavoratori tecnici e dell'ingegneria elettrica, che rappresenta oltre 45mila lavoratori iscritti ed é il secondo più grande sindacato industriale d'Irlanda e la Dublin Food Coop, catena specializzata nella di distribuzione di prodotti agricoli alimentari e non che mette una particolare attenzione sulla qualità, l'organicità e la sostenibilità di quanto mette sugli scaffali.

E che cosa é più "insostenibile" se non delle politiche militariste, colonizzatrici, razziste di Israele?

La Dublin Food Coop ha raggiunto, con la necessaria, schiacciante maggioranza di oltre il 75% (50 voti a favore contro 6) di adottare uno stringentissimo protocollo che impedirà completamente l'acquisto e la distribuzione di ogni bene proveniente dallo Stato ebraico; fino ad ora aveva adottato un'indirizzo meno rigido, che lasciava facoltà ad alcuni retailer di mettere in vendita prodotti israeliani, ora ciò non sarà più possibile.

Ancora meno contestato é stato il voto dei delegati sindacati della TEEU, che, durante la loro ultima conferenza biennale hanno votato la mozione di adesione al BDSMovement addirittura all'unanimità, cosa che ha riempito d'orgoglio il Presidente Frank Keoghan, che ha dichiarato: "Questo voto dimostra oltre ogni dire non solo la solidarietà, ma l'empatia che il popolo irlandese sente per le sofferenze dei Palestinesi".

Il voto di un grande sindacato di operai e tecnici e il voto di una cooperativa che coinvolge attivamente i propri membri nelle proprie decisioni e iniziative, contro la facilità, la comodità e l'impersonalità delle anodine considerazioni economiche sono il miglior segnale, il miglior indicatore, che anche in questo principio di Ventunesimo secolo, "Un altro mondo é possibile" e, aggiungiamo noi, forse anche NECESSARIO.

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