mercoledì 8 dicembre 2010

Anche Gaza celebra la Giornata internazionale del Disabile: l'esperienza dell'ospedale di Khan Younis


La Giornata internazionale del Disabile, celebrata il 3 dicembre, venne istituita dall'Assemblea generale dell'ONU a seguito della designazione (avvenuta cinque anni prima) dell'anno 1981 come "Anno internazionale delle Persone disabili". La giornata si prefigge lo scopo di promuovere una migliore comprensione della disabilità e delle sfide e difficoltà che essa comporta, con una particolare attenzione ai diritti dei disabili e ai vantaggi che possono derivare alla società dall'integrazione di questi ultimi in tutti gli aspetti della vita politica, sociale, culturale ed economica, relativamente alle loro capacità. L'anno successivo venne adottato dall'Assemblea ONU un Programma mondiale d'Azione concernente i disabili e le loro prospettive d'integrazione.
Palestinese in carrozzella in preghiera coi suoi compatrioti.
Questi impegni, datati ormai quasi di trent'anni, non hanno perso nulla della loro attualità e pognanza, soprattutto per un territorio e una popolazione come quella Palestinese, dove alto, molto più alto che altrove é il numero delle persone colpite da disabilità causate dalle aggressioni e dalle violenze israeliane, non solo quelle consumate durante i grandi e drammatici eventi come l'operazione "Piombo Fuso" del 2008-2009 o la distruzione del campo profughi di Jenin nel 2002, ma anche quelle piccole e quasi sconosciute, che costano una o due vittime alla settimana o al giorno, che magari vengono frettolosamente liquidate dalle agenzie come "feriti"; feriti che poi devono spendere il resto della loro vita su una sedia a rotelle, o attaccati a uma stampella, o senza una mano, o un occhio.
Tahrer Hisham Abu Al-Jidean é stata ridotta a un vegetale sei anni fa da un proiettile israeliano che l'ha colpita al cervello durante un attacco israeliano al campo profughi di Jaballa; non ha mai ripreso conoscenza e sopravvive all'ospedale di El-Wafa, nella città di Gaza.
Si consideri che, su meno di quattro milioni di Palestinesi, oltre 40,000 sono disabili; una percentuale paragonabile con quella di regioni martoriate per decenni da guerre e insurrezioni, quali l'Afghanistan, l'Angola o il Vietnam.
Alunni disabili studiano coi loro compagni di classe in una scuola di Rafah, nella Striscia di Gaza.
I Palestinesi dei territori occupati, tanto in Cisgiordania che nella Striscia di Gaza, hanno celebrato la ventinovesima Giornata internazionale del Disabile con un ventaglio di manifestazioni e incontri, che hanno incluso, fra gli eventi più importanti, quello organizzato in cooperazione con l'agenzia UNRWA, centrato attorno a un progetto di inserimento lavorativo. Negli ultimi anni ONG internazionali e locali, hanno moltiplicato i loro sforzi per migliorare le strutture e i servizi per le persone affette da disabilità. A Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, la Mezzaluna Rossa continua a fornire l'assistenza necessaria: un'intera sezione dell'ospedale locale é stata trasformata all'uopo, con possibilità di praticare fisioterapia, di fornire sostegno psicologico, assistenza medica e possibilità educative e di apprendimento professionale, nel pieno mandato della Convenzione ONU.
Rasha Zaqot, 24 anni, é cieca; ma questo non le ha impedito di diventare una delle annunciatrici più popolari della stazione radio "Voce di Al-Eradah", che ha i suoi studi a Deir el-Balah, nella Striscia di Gaza.
L'efficacia di tali servizi, seppur limitati é riconosciuta e applaudita dai Palestinesi, tanto dai rappresentanti del Governo di Ismail Hanyieh quanto dalla gente comune, che non é lasciata sola a dover provvedere alle esigenze di un figlio o un parente disabile.
La disabilità fisica non impedisce a questo padre palestinese di giocare coi suoi bambini.

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