sabato 19 febbraio 2011

Aperto fino a domenica il varco di Rafah per "smaltire" le urgenze, preludio a un'apertura definitiva?


Le autorità egiziane hanno aperto il varco di confine di Rafah per tutti coloro che sono stati separati dalla Striscia di Gaza e per casi di evidente e urgente preoccupazioni umanitarie; i media del Cairo hanno riportato che la parziale apertura, che sarà prolungata fino a tutta domenica, permetterà a coloro che sono rimasti bloccati in Egitto dallo scoppio della protesta anti-Mubarak di tornare nella Striscia di Gaza e a dozzine e dozzine di cittadini palestinesi di recarsi in Egitto per esami clinici, terapie mediche ed interventi chirurgici che non é possibile effettuare nei pur numerosi ospedali dell'enclave costiera a causa delle durezze dello strangolamento economico voluto da Israele.

Fonti confidenziali assicurano che la prima, parziale apertura non sarebbe che un preludio a uno spalancamento totale e incondizionato del varco di confine, che decreterebbe finalmente e definitivamente il termine della politica di assedio voluta da Israele, che Hosni Mubarak, il debole tirannello spalleggiato dallo Stato ebraico e dagli Usa, manteneva per sua parte tramite la chiusura del confine di Sudovest della Striscia.

Il Dr. Ghazi Hamad, capo dell'Autorità confinaria della Striscia di Gaza, ha dichiarato che i suoi corrispettivi egiziani hanno deciso l'apertura parziale per "smaltire" in prima istanza tutte le 'emergenze', in modo che alla riapertura totale non vi sia bisogno di lasciare una corsia preferenziale per queste ultime e chiunque voglia passare da Gaza in Egitto e viceversa possa farlo nella massima tranquillità.



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