domenica 20 febbraio 2011

Vergogna!! Gli Usa proteggono gli insediamenti ebraici illegali con il loro veto alle Nazioni Unite!!



Come in precedenza annunciato gli Stati Uniti hanno usato il loro potere di veto all'ONU, l'anacronistica e assurda garanzia che da sessantasei anni rende cinque paesi nell'assise che dovrebbe rispecchiare le istanze di tutti i popoli e le nazioni della Terra "più uguali degli altri", come i maiali nella celebre novella didattica di George Orwell, per silurare e affondare il progetto di Risoluzione che, con il voto positivo di tutti gli altri membri permanenti e temporanei del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, avrebbe rappresentato una forte presa di posizione morale e legale contro la tracotanza e l'impudenza con cui lo Stato ebraico continua imperterrito nella sua politica di esproprio, colonizzazione e giudaizzazione forzata di territori che non solo la Storia e il Diritto assegnano ai Palestinesi (questo é vero di TUTTA la Palestina, anche quella occupata nel 1948 con la Nakba), ma persino le ipocrite e squilibrate trattative post-Oslo riconoscono come terreno del fantomatico "Stato Palestinese", quello che Israele non ha nessuna intenzione di vedere fondato e riconosciuto, figuriamoci quanto voglia rispettarlo e conviverci.

Persino stati totalmente infiltrati da sodali e fiancheggiatori della lobby sionista ai più alti livelli come il Regno Unito, la Germania della Merkel e la Francia di Sarkozy hanno dichiarato, nell'annunciare le loro intenzioni di voto all'ONU, che ritengono gli insediamenti illegali di coloni ebrei fondamentalisti come una "gravissima violazione del Diritto internazionale". Le leggi e i protocolli vigenti infatti impediscono esplicitamente a uno Stato che occupi territori stranieri di trasferirvi popolazione e/o di annetterlo unilateralmente, fu proprio su questa base, infatti, che la dichiarata annessione del Kuwait come "diciannovesima provincia dell'Irak", annunciata da Saddam Hussein dopo la sua invasione dell'Emirato nell'agosto 1990 venne refutata dall'ONU, portando all'attacco militare multilaterale contro Bagdad.

Israele, ventun anni dopo, continua imperterrito a fare la stessa medesima cosa che voleva fare Saddam Hussein, ma nessuno si azzarda a scatenare "Tempeste nel Deserto" contro di lui. Come si potrebbe, visto che grazie all'AIPAC e alle altre agenzie della lobby sionista il Governo a stelle e strisce é praticamente nel taschino di Benji Netanyahu? Ancora più insopportabile di una chiara e aperta dichiarazione di sostegno ai crimini sionisti é la vigliacca e meschina giustificazione tentata dall'ambasciatrice Usa all'ONU, Susan Rice che ha avuto la faccia tosta di dichiarare che: "Il nostro veto non significa che gli Stati Uniti o l'Amministrazione Obama sostengano il processo di colonizzazione dei territori palestinesi".

Abbiamo già avuto in passato, con il ridicolo e umiliante balletto sul "congelamento per sei mesi" delle attività di colonizzazione (da ottenersi in cambio di dozzine di cacciabombardieri che Israele avrebbe poi avuto agio di impiegare contro Gaza, contro il Libano o contro la Siria o l'Iran), quanto efficace e rispettato sia l'approccio dell'abbronzatissimo Presidente Obama nelle sue relazioni con Tel Aviv e i suoi crimini. Nabil Abu Rdainah, rappresentante all'ONU dell'ex Presidente dell'Anp Mahmoud Abbas (tuttora facente funzione) ha stigmatizzato la decisione Usa indicando come, seppure la Risoluzione Onu non avrebbe certo avuto il potere di far sparire le centinaia e centinaia di costruzioni illegali che occupano ed espropriano ettari su ettari di terra cisgiordana, essa almeno avrebbe potuto costituire un primo gradino di un processo di condanna, disconoscimento e infine sanzione internazionale di Israele, una forma di pressione psicologica.

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