lunedì 14 febbraio 2011
Il sito del "Palestine Information Center" attaccato da hacker al servizio di Fatah; c'é Israele dietro l'assalto?
E tornato regolarmente online l'utile e dettagliato sito-web del Palestinian information center (PIC), colpito nella notte tra sabato e domenica da un cyber-attacco che lo ha reso irraggiungibile per alcune ore. In un comunicato rilasciato nel corso del 13 febbraio il servizio tecnico responsabile per il suo mantenimento ha lanciato chiare e circostanziate accuse nei confronti della fazione Fatah, indicandola come mandante dell'attacco e significando come con esso la cricca di Abu Mazen abbia cercato di togliere a quei Palestinesi tanto sfortunati da essere restati sotto il suo giogo dopo il fallito Colpo di Stato del 2007 la possibilità di consultare uno dei portali di informazione patriottica e libera pensato, creato e realizzato da loro connazionali.
"Gli attacchi informatici sono iniziati prima della mezzanotte di sabato 12 febbraio e miravano a rendere inaccessibile una fonte di informazioni che si é sempre schierata a favore di una dignitosa anche se dolorosa Resistenza piuttosto che con il collaborazionismo servile e squalificante".
Il comunicato del PIC riporta altresì che le difese cibernetiche del sito stanno venendo approfondite e rinforzate, in modo da rendere futili attacchi simili nel futuro; il messaggio si conclude con un appello alla determinazione e al sostegno senza 'se' e senza 'ma' alla causa della Resistenza e dell'onore nazionale, a dispetto di ogni lusinga e incentivo per la resa e per il compromesso.
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