martedì 15 febbraio 2011

Chiude in fretta e furia l'ambasciata sionista in Azerbaijan! Anche a Baku Israele si fa riconoscere e 'apprezzare'...



Il quotidiano azero Yeni Musavat ha riportato nella giornata di oggi martedì 15 febbraio come l'ambasciata dello Stato ebraico in Azerbaijan sia chiusa "per motivi di sicurezza".

Ma, in una sua dichiarazione precedente, l'ambasciatore sionista Michael Lavon Lotem aveva attribuito la chiusura a non meglio specificate 'ragioni tecniche'.

Intanto, un portavoce del Ministro degli Esteri Elmar Mammadyarov ha affermato che il Governo locale non é stato affatto avvertito della chiusura, cosa curiosa, visto che simili decisioni andrebbero comunicate con largo anticipo alle autorità del paese ospitante.

Sembra che l'11 ultimo scorso l'Ufficio Anti terrorismo di Israele abbia messo in guardia i potenziali viaggiatori a dirigersi verso Azerbaijan, Georgia, Armenia, Turchia, Costa d'Avorio, Mauritania e Venezuela (oltre che l'ovvio Egitto).
Si può ricordare che in questi giorni cade il terzo anniversario del martirio di Imad Mugniyah, assassinato da agenti israeliani mediante un'autobomba a Damasco.

Manifestazione anti-israeliana a Baku nel 2008
Ma basta chiedere ai cittadini di Baku per rendersi conto che i sentimenti anti-sionisti e anti-israeliani sono forti nel paese, che a quasi vent'anni dall'indipendenza si trova nel mirino di crescenti interessi dello Stato ebraico, che punta ad approfondire la sua influenza nel Caucaso per avere 'basi' da usare contro l'Iran e un facile accesso al petrolio e al gas dell'Asia centrale.

I locali, però, non vedono di buon occhio la cosa, soprattutto tenendo a mente il coinvolgimento sionista nel provocare la guerra del 2008 tra Georgia (altro punto nodale degli interessi israeliani) e la Russia di Putin.

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