Testimoni oculari dall'isola di Bahrein riportano che, finora, il migliaio scarso di soldati sauditi che é entrato nel paese si sarebbe schierato a protezione di 'zone sensibili' come ponti, svincoli stradali ed edifici governativi, senza prendere parte attiva alla repressione delle proteste popolari ma "liberando" truppe e milizie locali che potranno intervenire direttamente contro di esse.
Nel frattempo, anche gli Emirati Arabi Uniti avrebbero dichiarato la loro intenzione di inviare truppe in Bahrein, nell'ambito di una manovra concertata fra i membri del Consiglio di Cooperazione del Golfo (GCC). Intanto, il Direttore Generale dell'Ufficio per gli Affari del Golfo della Repubblica Iraniana, Hossein Amir-Abdollahian, ha definito "sorprendente" le ultime mosse delle monarchie petrolifere del Golfo, di nuovo reiterando il sospetto che dietro il nuovo picco di violenza repressiva e le "invasioni" saudita e di Abu Dhabi in Bahrein vi siano i 'diktat' di Robert Gates, dignitario Usa da poco passato "in visita" presso gli alleati arabi del Golfo Persico.
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