venerdì 6 luglio 2012

Si aprono domani le urne in Libia per le prime elezioni del 'Dopo-Gheddafi'!

Dopo un rinvio di alcune settimane dovute a ritardi nella preparazione delle necessarie strutture, tutto sembra ormai pronto in Libia, a quasi otto mesi dalla morte dell'ex-uomo forte del paese e suo padre-padrone per oltre 4 decenni, Muammar Gheddafi, per dare il via alle prime elezioni nella storia del paese che, passato dallo status di possedimento ottomano a quello di colonia italiana, da campo di battaglia della Seconda Guerra Mondiale a monarchia conservatrice (legata a doppio filo agli interessi anglo-americani) e infine a 'Jamahiryia araba e socialista' (per chi era disposto a crederci...), non ha mai avuto modo di sperimentare una chiamata alle urne.

Dalle elezioni di sabato dovrebbe uscire un Congresso Generale Nazionale che nominerà un nuovo Governo in sostituzione di quello guidato finora da Abdurrahim el-Kib, nominato dall'NTC di Mustafa Abdul Jalil, e anche una apposita commissione per redigere una Costituzione adeguata alle aspettative e alle richieste del popolo libico. Le procedure di registrazione dell'elettorato si sono svolte speditamente e circa 2 milioni e 700mila persone le hanno completate. Il numero degli elettori possibili era di poco superiore ai tre milioni quindi circa l'85 per cento degli aventi diritto si é effettivamente registrato.

Il Congresso eletto domani avrà 200 seggi e a essi concorreranno qualcosa come 2500 candidati indipendenti e i rappresentanti di ben 140 formazioni politiche. La Libia é un paese musulmano al 100 per cento, dove non esistono minoranze religiose di rilievo; esistono quindi pochi dubbi che la Shariah sarà riconosciuta come sorgente principale del Diritto e delle sue articolazioni legislative.
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