E nessuna occasione poteva essere migliore del secondo anniversario della Rivoluzione del 2011, che diede il via al processo di trasformazioni che hanno portato Mohammed Mursi, l'FJP e l'Ikhwan musulmana a controllare il più importante paese del Mondo Arabo e dell'Africa del Nord, a costo, però, di una parziale o totale delusione di molti di coloro che in quei giorni di due anni fa scesero in piazza a manifestare e a scontrarsi (anche sanguinosamente) con gli sgherri di Mubarak.
E nuovo sangue é stato versato ieri nelle strade di Suez, dove almeno otto manifestanti e (forse) un poliziotto sarebbero stati uccisi e almeno 450 (in massima parte dimostranti) feriti nel corso di cruenti scontri in cui la polizia non ha esitato ad aprire il fuoco ad altezza d'uomo. I manifestanti chiedevano un rinnovo dei contratti di lavoro, miglioramenti salariali e maggiori tutele sindacali.
In serata il Presidente é apparso in televisione invitando la popolazione alla calma, ma non é detto che oggi e domani non possano vedersi altri scontri (speriamo non altrettanto cruenti) a Suez o in altre città d'Egitto.
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