Uno degli scopi principali (se non IL principale) della recente offensiva dell'ISIS contro Ramadi era quello di rallentare se non interrompere del tutto le vaste operazioni offensive delle forze armate irakene attive nel resto del governatorato, che come abbiamo descritto in tanti nostri articoli precedenti, stavano ottenendo lusinghieri successi; per questo motivo, mentre si concentrano i rinforzi e si riordinano le fila delle forze governative intorno al capoluogo in attesa di poterlo attaccare in forze é altrettanto importante che le unità e le truppe dislocate altrove nella Provincia non solo non smettano di operare, ma continuino a colpire i loro obiettivi infliggendo ulteriori perdite ai miserabili del 'califfato'.
E' quello che é successo ieri, quando 24 terroristi del Daash sono stati uccisi e almeno una ventina gravemente feriti in seguito a un bombardamento aereo nella zona di Al-Qaim, sul confine tra Irak e Siria; un comandante dell'ISIS e le sue due guardie del corpo sono state uccise fuori da Karmah, mentre in un'altra operazione sempre nella stessa zona altri 25 terroristi, tra cui molti 'franc tireurs' sono stati uccisi.
Le truppe irakene hanno anche bonificato cinque edifici riempiti di trappole esplosive e disinnescato venti tra mine e bombe improvvisate posizionate lungo strade e ponti, hanno inoltre svuotato quattordici rifugi e basi dei militanti takfiri e sequestrato diversi veicoli motorizzati.
sembra che aerei della coalizione abbiano abbattuto un jet irakeno che rientrava da una missione. pietro
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