martedì 16 gennaio 2018

"Pausa Mate", storia di una passione che ha scavalcato Atlantico e Mediterraneo per trasferirsi dalle 'Pampas' al Levante!

Alcune volte nel corso di questi anni in cui il mio blogging giornalistico si é concentrato sulla Siria mi é capitato di citare il mate.

Subito dopo mi sono reso conto, con mia grande sorpresa, che non tutti sanno che cosa sia.

Vivendo in una regione italiana dai FORTISSIMI LEGAMI con l'Argentina (il Padre della Patria Manuel Belgrano era figlio di Onegliesi, per dire) ed essendo costantemente in contatto col Levante, é una cosa che io dò praticamente per scontata, ma in effetti é logico che la maggior parte dei miei connazionali possa ignorare la sua esistenza.

Il mate é un infuso corroborante derivato da un arbusto chiamato scientificamente "Ilex Paraguanensis" (Yerba Mate in Spagnolo, Herva do Mate in Portoghese) che cresce tra Sud del Brasile, Uruguay, Paraguay e Argentina.



In quei paesi ha una diffusione capillare e fa parte della cultura alimentare e sociale locale quanto il té faccia parte di quella inglese.

Si offre un mate all'amico che é venuto a trovarci, si beve un mate prima di iniziare un lavoro, si fa una "pausa mate" come noi possiamo fare la pausa-caffé, si beve un mate per rilassarsi o per favorire la digestione e persino nel caso di un mal di testa o di un altro piccolo malessere (nelle immortali parole della "abuela" di un mio carissimo amico: "Forse non te lo farà passare, ma di sicuro non ti farà stare peggio").

Durante la mia esperienza a Città del Messico alla Conferenza Internazionale organizzata dal Partito del Lavoro era facile, avviandosi verso la sala congressi, individuare i delegati argentini, paraguagi o uruguagi, dal fatto che essi giravano con il thermos d'acqua bollente (il mate va preparato con acqua al massimo bollore) per potersi preparare il loro mate nel corso delle lunghe ore di lavori e interventi.

Ma cosa ci fa il mate in Siria?

Ebbene, dopo spagnoli e italiani l'emigrazione in Argentina e paesi limitrofi fu enorme anche dal Levante, e anche in quel caso gli immigrati mantennero contatti abbastanza vivaci e intensi coi paesi di provenienza.

Grazie ad essi il mate compì il tragitto opposto a quello degli emigranti, diffondendosi intensamente in Siria e in Libano.

Anziché nel "Porongo" ricavato da una zucca svuotata nel Levante il mate si beve in bicchieri di vetro nei quali viene messa l'erba direttamente come si fa nella zucchetta, ma anche qui si fa uso di una cannuccia filtrante, simile alla "bombilla" della mateada sudamericana; altra differenza sta nel fatto che mentre molti (ma non tutti) sudamericani amano il mate 'amaro' libanesi e siriani dolcificano liberalmente il loro.

Per questo motivo spesso e volentieri nelle foto dei soldati siriani e dei miliziani libanesi (altra prova della loro "natività"!) vedete quei bicchierini di vetro e quelle cannucce.

Se siete curiosi, ormai il mate potete trovarlo tranquillamente in un minimarket etnico, più facilmente se gestito da sudamericani.
Potete prepararlo in una maniera simile a quella originale, se vi riesce di procurarvi una 'bombilla' oppure potete fare come me che lo preparo come un normale infuso mettendo la Yerba Mate nella stessa pignetta che uso per le foglie di té (non mi piacciono le bustine).

1 commento:

  1. Quello che lei prepara è il mate cocido che non tutti i puristi accettano... Comunque in rete un porongo ed una bombilla costano pochi Euro, dopo di che in rete ci sono vari video su come prepararlo correttamente. Come tutte le passioni ci sono tantissime dispute: migliore con palo o sin palo? Più buono quello del sud del Brasile o di altre zone? Insomma è un mondo affascinante da scoprire...

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