36 miliardi di dollari per l'istruzione, l'occupazione e il welfare, tanto é disposto a spendere Re Abdullah al-Saoud, l'ultimo monarca assoluto del pianeta, per evitare di dover affrontare la rabbia del suo popolo, che, ispirato dalle recenti sollevazioni nordafricane, Giordane, Yemenite e del Bahrein, hanno proclamato nuove manifestazioni per venerdì.
Sempre nell'ottica di 'disinnescare' preventivamente il dissenso, si deve interpretare la notizia che 27 sciiti arrestati nelle recenti manifestazioni di protesta ad Al-Qatif sono stati rilasciati senza ulteriori addebiti, una decisione davvero irrituale per un paese dove ogni opposizione politica aperta alla Casa regnante verrebbe normalmente punita sia come 'Alto tradimento' che come 'offesa a Dio', viste le pretese del Re saudita di incarnare, in quanto custode dei due maggiori luoghi sacri musulmani, le prerogative di un moderno Califfo.
Nel tentativo che "le buone" non smontino sul nascere la protesta, Re Saoud continua tuttavia a mobilitare migliaia di soldati e di militi delle forze di sicurezza.
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