La tangente sarebbe stata pagata dopo l'incontro del gennaio 2005 tra gli israeliani, l'ex Ministro dell'Energia Sameh Fahmi e la Compagnia del Gas del Mediterraneo Orientale, EMG, rappresentata dall'azionista al 28 per cento Hussein Salem, legato a doppio filo al 'clan' dei Mubarak.
Dei 2.5 miliardi di Lire egiziane del contratto firnato tra le parti Gamal Mubarak avrebbe percepito una quota pari al 5 per cento, mentre la metà di quella cifra sarebbe stata invece corrisposta a Salem ed Alaa Mubarak, rispettivamente; in totale il processo corruttivo avrebbe interessato una cifra totale di 250 milioni di valuta locale, pari a 30 milioni di Euro.
Un 'jackpot' di tutto rispetto, capace di impressionare anche i più accaniti giocatori del Superenalotto nostrano. In cambio di tanta mazzetta i Mubarak e socio garantirono allo Stato ebraico la fornitura di circa 1 miliardo e 700mila metri cubi di metano all'anno dal 2008 fino al 2023. Il costo pagato da Israele per tale merce é sempre stato totalmente fuori mercanto, causando all'Egitto perdite di milioni e milioni di dollari; per ogni BTU di gas Israele pagava 3 dollari, mentre la Sud Corea, comprandolo a prezzo di mercato sul mercato del Golfo arriva a versare ai fornitori fino a 12 dollari per unità.
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