mercoledì 9 marzo 2011

Walid Jumblatt critica Saad Hariri e le sue iniziative anti-Hezbollah: "Non si rende nemmeno conto di essere un burattino"


Il leader del Partito Socialista Progressista druso, Walid Jumblatt, esperto navigatore del confronto politico, etnico e religioso che costituisce il fondamento della società libanese moderna, ha rimodellato il panorama parlamentare quando, con i suoi fondamentali undici deputati, ha ritirato la fiducia al debole e indeciso premier Saad Hariri, permettendo l'affermazione definitiva dell'Alleanza dell'8 marzo contro coloro che volevano assservire il Paese dei Cedri ai diktat di Israele, degli Usa e del loro screditato e iniquo 'tribunale speciale'.

Adesso, mentre Saad Hariri batte sul tamburo del 'disarmo di Hezbollah' nel tentativo di riattizzare le braci dei contrasti del passato, senza rendersi conto di portare coi suoi appelli il Libano ogni giorno più vicino alle lacerazioni del passato, il leader druso mette in guardia alleati e avversari contro i rischi immediati e non di tale irresponsabile atteggiamento.

"Il tentativo del giubilato Hariri di accusare la Resistenza nazionale é un disingenuo tentativo di riportare il Libano a fasi della sua storia recente che nessuno vorrebbe dover ricordare; non é forse abbastanza chiaro che Hezbollah e le altre forze della Resistenza non hanno mai usato le loro armi come strumenti di lotta politica? Piuttosto fu Hariri, insieme ai suoi alleati, a provocare gli scontri armati del 2008, con il suo sconsiderato tentativo di colpo di mano".

La dichiarazione, resa nel corso di un'intervista al quotidiano Al-Akhbar, é accompagnata da altre considerazioni che ben spiegano quanto poca stima di Saad alberghi nel cuore del vecchio politico del Chouf: "Nulla mi avvicina a Saad Hariri, eccetto la stima e l'affetto verso la figura di suo padre, uomo di tutt'altra pasta rispetto a lui: Rafik Hariri era un giusto, acuto, perspicace, generoso, capace di dialogare con tutti e su tutto, non avrebbe mai commesso l'errore di Saad che si sta alienando gli Sciiti e la Siria".

"Saad é manovrato, e forse non se ne rende nemmeno conto, pensa di stare 'lottando' per liberare il Libano, ma se volesse scoprire chi ha intenzione di asservire il Libano farebbe meglio a guardarsi alle spalle: dietro di lui, come al solito, ci sono Usa e Israele".

Il 14 marzo prossimo la coalizione conservatrice, filosionista e filo-usa, che si raccoglie attorno ad Hariri celebrerà una 'mobilitazione' contro i gruppi della Resistenza, gli stessi gruppi che hanno respinto vittoriosamente gli invasori israeliani nel 2006, preservando l'unità e l'indipendenza della nazione: il magazine druso Al-Anbaa così sintentizza la linea ufficiale del PSP in merito: "Il partito non si sogna di proibire ad alcuno di partecipare ai meeting o alle manifestazioni pubbliche, ma giudica i leali cittadini drusi libanesi responsabili a sufficienza per riconoscere una riunione sediziosa e contraria all'interesse comune quando la vedono".

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