"La presenza delle navi dell'IRIN, nel Mediterraneo, nel Mar Rosso, nell'Oceano Indiano e anche nell'Oceano Atlantico é diventata, più che un obiettivo, una necessita per la nostra agenda di sviluppo e potenziamento", con queste parole misurate ma inesorabili il Contrammiraglio Habibollah Sayyari, Capo di SM della Marina della Repubblica Iraniana fa piazza pulita di ambiguità e timidezze e dichiara che, coerentemente col ruolo sempre più netto di potenza regionale che Teheran persegue ormai da un decennio, la proiezione della forza navale ben al di là delle ormai familiari ma anguste acque del Golfo Persico e del Golfo di Aden, non può più essere procrastinata.
Il comandante iraniano ha spiegato ai microfoni dell'Agenzia FARS come la flottiglia che verrà impiegata sulle rotte atlantiche sarà specialmente selezionata ed equipaggiata, ad esempio coi recentissimi missili da crociera a lungo raggio modello "Noor". Soltanto in febbraio i vascelli "Kharg" e "Alvand" solcavano, per la prima volta nella loro vita sotto il vessillo dell'IRIN, la soglia del Canale di Suez, approfittando dell'improvviso miglioramento dei rapporti tra Il Cairo e Teheran seguiti alla cacciata del tiranno Mubarak.
Ormai il pattugliamento dell'Oceano Indiano a protezione dei traffici internazionali é materia di routine per equipaggi e comandanti iraniani, che negli ultimi mesi si sono distinti nella loro opera di contrasto alla pirateria somala. L'IRIN ha anche distaccato naviglio sommergibile nel Mar Rosso, raffinando le proprie tecniche di raccolta dati e navigazione silenziosa.
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