martedì 19 luglio 2011

Hezbollah mette in guardia il regime sionista: "Giù le mani dal gas libanese!"


"All'entità sionista non permetteremo di fare nemmeno un buco profondo un metro nei nostri fondali se la questione dei confini marittimi non verrà risolta secondo le consuetudini della Giurisprudenza Internazionale", ha dichiarato il capo della delegazione parlamentare di Hezbollah alla Camera libanese, Mohammed Raad (foto sotto), ai microfoni dell'Agence France Presse. Da vero stato-fuorilegge qual'é Israele non ha mai comunicato con precisione i suoi confini marittimi, nella speranza di poterli allargare a piacimento con le proprie campagne di aggressione militare e la copertura ipocrita e codarda degli Usa; adesso che sotto il Mediterraneo orientale sono stati scoperti vasti giacimenti di gas e deposti meno consistenti di greggio, Tel Aviv cerca di approfittarne stringendo accordi truffaldini per iniziare lo sfruttamento di tali risorse anche nelle zone di pertinenza dell'Autorità Palestinese e del Libano, sperando di creare un 'fatto compiuto'.

Ai piani sionisti, che avrebbero trovato un assenso accomodante a Beirut se fosse rimasto al potere Saad Hariri, l'imbelle Renzo Bossi libanese, si é invece opposto decisamente l'esecutivo Mikati, della cui maggioranza parlamentare Hezbollah costituisce una delle forze di riferimento. Raad ha dichiarato che la sovranità libanese sulle risorse naturali della regione non verrà mai abdicata. La controversia ha avuto inizio ai primi di luglio quando il regime sionsita ha svelato un piano di spartizione delle risorse che confligge in pieno con il Diritto internazionale riconosciuto e che il Libano ha denunciato come 'lesivo della sicurezza e della dignità nazionale'.

Gebran Bassil (sopra), Ministro dell'Energia e delle Acque (gabinetto studiato ad hoc dal lungimirante Mikati), ha confermato come Beirut difenderà "con ogni mezzo" le spettanze libanese riguardo a confini marittimi, territoriali, aerei e risorse minerarie e petrolifere. Proprio in questi giorni ricorre il quinto anniversario dell'ultima invasione sionista del Libano, consumatasi nel 2006 e punteggiata da bombardamenti terroristici contro obiettivi civili anche molto distanti dalla zona dei combattimenti, nonostante i quali, tuttavia, le forze della Resistenza sono riuscite a mettere alle corde gli aggressori sionisti facendoli tornare con la coda tra le gambe oltre il confine che avevano violato con incosciente leggerezza.
Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille! Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.

Nessun commento:

Posta un commento