Puntualmente, poche ore fa, é arrivata la notizia che il dodicenne Ramadan Al-Zaalan, figlio del trentottenne Bahjat al-Zaalan (lui morto sul colpo durante il bombardamento), é stato dichiarato deceduto nell'ospedale dove, fino all'ultimo, i sanitari palestinesi hanno cercato, disperatamente, di salvargli la vita.
Ci farebbe piacere, ora, sentire le voci di quei mentitori, di quei mezzi uomini, di quei collaborazionisti, di quei filosionisti lecca-israele, che cercano di giustificare simili stragi, simili massacri inventandosi "militanti", favoleggiando di "bombardamenti di precisione", cercando di instillare, complice l'ignoranza, la superficialità, la faciloneria del pubblico occidentale, l'idea che ogni Palestinese sia un "terrorista", l'idea stessa che chi reagisce alle invasioni, alle occupazioni, alle campagne genocide del regime ebraico sia in qualche modo da biasimare anziché da lodare come un eroe, come eroi sono stati sempre e comunque coloro che hanno preso le armi per opporsi a invasori e occupanti.
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