giovedì 8 dicembre 2011

Anche Francia e Turchia fanno rapidamente "marcia indietro", naufragano nel nulla i piani NATO per l'attacco alla Siria!


Di fronte al solido appoggio espresso verso il Governo di Damasco e il suo Presidente Bashir Assad da Mosca e da Pechino, ai concreti passi per effettuati dalla Russia per garantire la difesa e la sicurezza marittima e aerea dell'alleato arabo e ai sempre crescenti successi sul terreno colti dalle forze armate e di sicurezza contro le bande di gangster e provocatori che nelle ultime settimane avevano quasi rischiato di riuscire nel loro intento di gettare il paese nel caos, assistiamo a una rapida quanto goffa 'marcia indietro' delle potenze imperialistiche e di quanti, con miopia e scioccaggine tali da distruggere ogni prestigio accumulato in mesi passati con coraggiose e coerenti iniziative di segno opposto, avevano pensato di poter comodamente 'balzare' sul carro di un eventuale 'intervento umanitario' contro Damasco, in modo da rosicchiare qualche nuovo 'bocconcino' sulla linea di confine (come nel caso di Alessandretta, molti decenni orsono).



Dopo l'annuncio che l'ambasciatore yankee, ritirato con gran pompa da Dama Clinton, (la malvagia Strega dell'Ovest) sta mestamente tornando alla sua sede damascena dopo aver visto sfumare l'occasione di una guerra civile che rovesciasse Assad o quanto meno fornisse il 'casus belli' per un intervento aereo delle forze NATO, veniamo a sapere che anche il suo collega Eric Chevalier ha lasciato la Francia per tornare alla propria ambasciata. Romain Nadal, Viceportavoce del Ministero degli Esteri ha balbettato un pasticciato e confuso comunicato nel quale affermava: "Il ritorno dell'ambasciatore Chevalier non significa che Parigi ritenga chiusa la questione siriana ma anzi, sottolinea proprio la necessità di seguirla da vicino", oh bella! Allora Sarkò poteva evitare di richiamarlo! La realtà é che tanto il Dipartimento di Stato quanto il Quai d'Orsay sono stati presi in contropiede dalle mosse russe, dall'opposizione in seno alla Lega araba alle pressioni delle monarchie filo-imperialiste e hanno dovuto rinunciare alle speranze di far violentemente precipitare la situazione siriana.
Confine siro-turco, ieri aperto a commerci, capitali, turismo e sviluppo per il mutuo vantaggio; oggi, a causa delle sciocche decisioni di Ankara, chiuso e fonte di preoccupazione per il sostegno dato dai Turchi ai gangster filo-imperialisti.
Anche la Turchia, che sembra aver del tutto dimenticato il suo sostegno ad Hamas e alla causa della Resistenza anti-imperialista e anti-sionista, abbagliata dalla prospettiva di qualche meschino guadagno territoriale da pagare col sangue dei militari e civili siriani, ha ingranato anche lei la 'marcia inditetro', chiarendo, in una intervista rilasciata a un quotidiano degli UAE e poi ripresa dall'agenzia stampa France Presse, per bocca di un suo rappresentante diplomatico che "Ankara non ha intenzione di permettere ad alcuno di usare il suo territorio come base per attacchi armati contro la Siria". Buffo perché il ferimento e la cattura di quasi quaranta terroristi sul confinte turco-siriano sembra puntare decisamente nella direzione opposta, forse che i catturati siano arrivati a bordo di tappeti volanti o in groppa a uccelli Rukh? Si sa, dopo tutto ci si trova sempre nel Misterioso Oriente...
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2 commenti:

  1. non ci sono interessi economici x il nano francese

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  2. In quanto agente semi-ufficiale di Israele Sarkozy ce l'ha sempre avuta a morte con Assad.

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