giovedì 15 dicembre 2011

La gente del Golan scende in piazza per dimostrare la propria fedeltà alla Repubblica Siriana e al Presidente Assad!


Gli abitanti delle Alture del Golan, nella Siria sudoccidentale, occupate dal regime ebraico in seguito alla propria guerra di aggressione scatenata nel 1967, sono scese in piazza a migliaia per dimostrare con i fatti la loro continua fedeltà alla Repubblica Siriana e il loro sostegno al suo leader Bashir Assad. Durante la giornata di ieri i cittadini di Majdal Shams, nel Nord delle Alture, hanno altresì contestato e condannato la prolungata presenza militare sionista su territorio siriano, reiterano l'urgente necessità di un suo ritiro.

"Vogliamo rassicurare il mondo intero che gli abitanti del Golan si considerano sempre siriani ed arabi e si oppongono risolutamente a ogni decisione di annessione o di assimilazione loro o del loro territorio all'entità di occupazione sionista". Il regime di Tel Aviv pretenderebbe di avere 'annesso' le alture occupate nel dicembre del 1981, decisione che ovviamente gli abitanti considerano una vuota dichiarazione priva di qualsivoglia validità.

Anche un nutrito gruppo di Palestinesi era presente alla manifestazione per "mostrare il proprio sostegno e la propria gratitudine al Presidente Assad", ripetendo che la liberazione del Golan "é necessaria tanto quanto quella della Palestina" e "necessariamente partirà da Damasco". "La vera rivolta, la vera rivoluzione, in questi mesi, é quella che ha luogo in Cisgiordania e nella Gerusalemme occupata; in Siria non vi é alcun movimento popolare contro Assad, solo gli attacchi di mercenari e provocatori che, Dio volendo, stanno venendo sconfitti e smascherati ogni giorno di più".
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