La parlamentare Mona Mansour ha unito la propria voce al coro crescente di quanti chiedono all'Egitto, in quanto patrono dello scambio di prigionieri avvenuto in autunno tra Hamas e l'entità sionista di occupazione, di "intervenire rapidamente" per ottenere la liberazione di Hana'a Shalabi e la fine del suo sciopero della fame a oltranza.
La Mansour, dal Cairo, ha rilasciato un comunicato stampa nella giornata di ieri nel quale si invitano le autorità del regime ebraico ad attenersi ai termini pattuiti al momento della liberazione di Gilad Schalit, rilasciando immediatamente l'ex-prigioniera Hana'a Shalabi, ormai da tredici giorni in sciopero della fame. La Shalabi, al momento della liberazione aveva ricevuto la garanzia che non sarebbe stata pedinata, sorvegliata e tantomeno ri-arrestata.
Invece cio é esattamente quel che é successo, quando si é vista infliggere da una corte militare sionista sei mesi di 'detenzione amministrativa' senza alcuna spiegazione, decidendo quindi di porsi in sciopero della fame fino al momento del proprio rilascio. Per rappresaglia i suoi carcerieri (che la hanno picchiata e torturata più volte, anche di fronte alla propria famiglia) la hanno trasferita in un reparto di criminali comuni ed assassini ebrei.
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