lunedì 27 febbraio 2012

Positivo incontro a Teheran tra il Ministro della Difesa libanese Fayez Ghosn e il suo collega iraniano Ahmad Vahidi!


"Il Libano deve avere un Esercito preparato ed equipaggiato, pronto a difendere i suoi interessi contro le minacce locali e regionali, minacce che hanno un nome preciso: il regime ebraico e la sua politica aggressiva e prepotente", queste le chiare parole con cui nell'incontro col collega libanese Fayez Ghosn il Ministro della Difesa della Repubblica Islamica, Brigadier-Generale Ahmad Vahidi, ha confermato una volta di più l'interesse strategico di Teheran nel rafforzare in maniera decisiva il suo alleato.

Vahidi ha dichiarato che la costante della politica estera iraniana per il Medio Oriente rimane la pace e la stabilità: condizioni che sarebbe impossibile garantire in uno stato di disparità strategica con lo Stato ebraico dell'Apartheid, vista la sua famigerata tendenza a ricorrere alla forza ogniqualvolta pensi di potere evitare conseguenze internazionali (cioé sempre, fino a quando godrà del sostegno acritico e incondizionato degli Usa); l'inaccettabile condotta di Tel Aviv può essere moderata solo attraverso il timore di una sconfitta, come quella patita nel 2006 proprio grazie alla Resistenza libanese.

I Ministri della Difesa hanno convenuto che i recenti tentativi degli imperialisti occidentali, dei sionisti e dei monarchi del Golfo di piegare la Siria ai loro desideri imponendo col terrore un 'cambio di regime', ora in rotta grazie alla tenace resistenza del popolo siriano e alla decisiva azione delle forze armate e di sicurezza, siano stati generati dal tentativo di inserire un 'cuneo strategico' nella continuità territoriale che ora unisce Iran, Irak (a decisiva guida sciita), la Siria di Assad e il Libano retto dall'Alleanza 8 marzo, di cui parte decisiva sono i movimenti sciiti Amal ed Hezbollah.
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