mercoledì 29 febbraio 2012

L'iniqua corte militare sionista prende tempo per prolungare le sofferenze di Hana'a Shalabi, la coraggiosa ragazza in sciopero della fame!


La corte militare sionista di Ofer ha deciso nella mattinata di oggi di posporre l'emissione del verdetto sul ricorso presentato dai legali della detenuta politica palestinese Hana'a Shalabi, irregolarmente ri-arrestata dopo essere stata liberata questo autunno e sottoposta senza motivo a un provvedimento di 'detenzione amministrativa' che l'ha spinta, oltre alle torture e ai maltrattamenti subiti dopo il suo arresto, a porsi in stato di sciopero della fame a oltranza per protesta.

L'avvocato Jawad Bulous, che ha consegnato la richiesta di ricorso, ha ipotizzato che il rinvio sia un tentativo del tribunale di costringere la ragazza a interrompere il suo sciopero della fame, che va avanti esattamente da due settimane e che finora ne ha causato il trasferimento "per punizione" in un settore del carcere insieme a criminali comuni ed assassini ebrei, nella speranza di intimidirla e fiaccarne la volontà di resistenza.

Ufficialmente il tribunale avrebbe chiesto 'tempo' per "analizzare il rapporto segreto sull'imputata" (un presunto dossier 'segreto' che sarebbe alla base della richiesta di detenzione amministrativa) ma é chiaro che questo non é altro che un pretesto e che il vero intento di accusa e tribunale (alleati contro la difesa in barba a qualunque pretesa di "giusto processo") é quello di portare Hana'a a capitolare interrompendo lo sciopero della fame. La deputata palestinese Samira al-Halaika ha dichiarato che é "dovere morale" di tutti i Palestinesi, nelle terre occupate dal'48 e nei territori occupati di levarsi in protesta per il rilascio di Hana'a e per l'abolizione della "detenzione amministrativa".

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