martedì 28 febbraio 2012

Il deputato sionista Zeev Bielski lancia l'allarme: "Siamo totalmente impreparati a una rappresaglia massiccia in caso di guerra!"


Il deputato sionista Ze'ev Bielski, membro del partito fondato dal criminale di guerra Ariel Sharon (quindi non certo un pacifista o un filo-palestinese) ha lanciato l'allarme dichiarando che le ottimistiche previsioni e dichiarazioni di Ehud Barak, Ministro della Guerra, che dichiara che anche in caso di bombardamento massiccio delle città israeliane "ci saranno meno di cinquecento morti" non sono altro che facilonerie dette dallo stesso 'genio' che dopo la ritirata precipitosa dal Sud del Libano pensava che la milizia collaborazionista dell'SLA di Antoine Lahad avrebbe "resistito a Hezbollah per anni" quando circa trenta giorni dopo il ritiro tutti i membri dell'SLA erano in carcere, catturati da Hezbollah e sottoposti a sentenza dai tribunali militari libanesi.

Parlando con l'agenzia sionista Reuters Bielski ha dichiarato: "Pronti? Pronti a cosa? Solo a Tel Aviv il 25 per cento della popolazione non ha accesso a rifugi, privati o comuni, in caso di una guerra contro Hezbollah la città verrà sicuramente colpita e se l'Iran dovesse rispondere a un bombardamento sul suo territorio allora tutti i centri israeliani sarebbero possibili bersagli. Cosa vuol dire che 'meno di cinquecento' israeliani sarebbero uccisi? Quanti lo sarebbero? Quattrocento? Trecento? Barak é pronto a lasciare morire quattrocento o più cittadini?".

La Repubblica Islamica dell'Iran ha annunciato pubblicamente che scatenerà una "schiacciante rappresaglia militare" contro ogni forza che osi attaccarla, specialmente riguardo al suo legittimo programma nucleare civile che Israele e Usa vorrebbero arrestare con pretesti inaccettabili, impauriti dall'idea che un paese musulmano retto dall'Islam politico sappia gestire tecnologie avanzate, cosa che contrasterebbe con la loro retorica propagandistica sui "musulmani arretrati". I missili balistici a medio e lungo raggio iraniani sono in grado di colpire il regime ebraico senza problemi mentre i progetti sionisti di "scudo antimissile" si sono tradotti in una serie di fallimenti oppure sono stati bloccati per mancanza di fondi.
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1 commento:

  1. Questo è un sentimento che si chiama volgarmente "strizza".
    Non oso immaginare cosa pioverebbe sulla crapa dura dei sionisti nel caso di un attacco all'Iran o anche ai tostissimi Hezbollah, d'altra parte pare ahimé l'unico argomento che possa fermali (il timore delle botte sulla crapa).
    Questo dimostra anche che fanno solo finta di essere un "un cane pazzo" ma che hanno mantenuto una certa razionalità, come la loro potenza specifica diminuisce diminuisce anche l'aggressività reale e da fuori invece la rabbia dell'impotenza di chi era abituato a fare qualsiasi cosa in spregio a leggi, risoluzioni ONU e in generale a fregarsene della morale umana e divina.
    Solo una mente criminale può pianificare, a prescindere, un'azione che porti alla morte di 500 o 1.000 cittadini del proprio stato.
    Viva la "strizza" sionista!

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